5 SITI DA VEDERE (ASSOLUTAMENTE) A MATERA

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Dopo il recente exploit a Capitale Europea per la Cultura nel 2019, Matera è diventata una delle mete preferite dagli italiani e non solo.

L’evento, frutto della proclamazione del 17 Ottobre 2014 a discapito di altre cinque meravigliose mete italiane come Perugia, Siena, Cagliari, Ravenna e Lecce, ha definitivamente sancito la bellezza di una delle città più suggestive d’Italia e ha rilanciato una regione ancora troppo sottovalutata come la Basilicata.

Se ti stai quindi chiedendo cosa non può mancare nella tua visita a Matera, questo è l’articolo che fa per te!

I SASSI

I Sassi sono il motivo principale per cui si viaggia a Matera, non a caso definita “la città dei Sassi”. Tuttavia, è bene sapere cosa aspettarsi.

Per Sassi, infatti, non s’intendono le tipiche abitazioni (o grotte) scavate nella roccia, ma i due storici rioni: il Sasso o rione Barisano e il Sasso o rione CaveosoDa un punto di vista geomorfologico, i Sassi sono due vallate, due depressioni ai piedi di un colle, “la Civita”, dove oggi sorge la Chiesa Madre di Matera, la Cattedrale.

Da un punto di vista architettonico, invece, il Rione Barisano presenta un tipo di architettura in positivo, con la prevalenza di case costruite, mentre il Rione Caveoso, presenta un tipo di architettura in negativo con le sue innumerevoli grotte.

I-Sassi-di-Matera

Oggi, i Sassi, che si estendono per oltre 30 ettari, pullulano di gente per quasi tutto l’anno e sono ben lontani dal degrado post abbandono degli anni ‘50.
Al contrario, mostrano tutta la loro bellezza grazie agli innumerevoli e straordinari lavori di recupero conservativo che soprattuto negli ultimi anni sono stati effettuati. Preparati, allora, ad ammirare un paesaggio urbano semplicemente straordinario e perfettamente armonizzato nel suo contesto naturale.

Già protetti dall’UNESCO dal 9 Dicembre 1993 (ottavo sito Unesco italiano nonché primo dell’Italia meridionale), i Sassi raccontano una storia di resilienza, resistenza e infine rinascita.

Abbigliamento comodo, scarpe da ginnastica, una bottiglietta d’acqua (e protezione solare in estate) e sarai pronto a perderti tra le sue innumerevoli viuzze!

Le Case Grotte

Per case-grotte si intendono tutte quelle abitazioni scavate all’interno del banco roccioso e che oggi sono state adibite a piccoli musei della civiltà contadina.

Se la prima impressione, specie con qualcuna, potrebbe essere forte (soprattutto se si è a conoscenza della storia della cosiddetta “Vergogna d’Italia”), non bisogna cadere nell’equivoco di immaginarsi una condizione di generalizzata indigenza. 

Tutta l’Italia, poco prima del boom economico ed edilizio degli anni ’60 era una nazione ancora fortemente legata “alla terra”.

Queste abitazioni sono quindi lo specchio fedele di come si viveva nei Sassi fino alla metà degli anni cinquanta, periodo da a partire da cui furono progressivamente svuotate in seguito alla Legge Parlamentare del 1952 voluta dal Presidente Alcide De Gasperi.

Ti suggerisco di visitarne due per immergerti completamente in quello che è stato questo incredibile spaccato di mondo fino a 70 anni fa.

Di seguito te ne elenco 4:

  • Storica Casa Grotta di Vico Solitario;
  • Casa Grotta Narrante C’era Una Volta;
  • Casa Grotta Cisterna;
  • Casa Grotta Senza Nidd;

“Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini, il cuore nascosto della loro antica civilità. Chiunque veda Matera non può restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza.”

– Carlo Levi, “Cristo si è fermato ad Eboli”.

 
casa-grotta-interno

Il Parco della Murgia

Matera è unica al mondo anche grazie alla sua cornice naturalistica e paesaggistica che la vede baciata dal Parco della Murgia, l’altopiano roccioso che si estende difronte ai Rioni Sassi.

Differente dagli stessi sia per conformazione che per dimensione, la Murgia non rappresenta un’estensione dei rioni ma un habitat di grandissimo interesse naturalistico, paesaggistico e religioso (date le innumerevoli chiese rupestri che lì vi sono disseminante).

Location perfetta per innumerevoli film, specie le pellicole a sfondo biblico di The Passion of the Christ di Mel Gibson (2004) e “Il Vangelo secondo Matteo del visionario Pier Paolo Pasolini (1964), il Parco rappresenta un’ottima possibilità di svago, divertimento e relax a contatto con la natura.

Puoi raggiungerlo così:

Ponte tibetano

In Via Madonna della Virtù (la strada perimentrale ai due rioni) si trova una scaletta che ti condurrà fino al ponte.
Quindi, sia che tu sia nel Sasso Barisano o in quello Caveoso, questa è l’unica strada da raggiungere per percorrerlo.

L’accesso è gratuito e fruibile h24, tuttavia, assicurati sempre di avere scarpe comode, abbigliamento appropriato e una bottiglietta d’acqua. In caso di escursione notturna, una torcia.

In macchina

Se invece sei auto-munito puoi raggiungere il Parco della Murgia in tutta comodità semplicemente digitando sul tuo navigatore Jazzo Gattini. Quello che ti comparirà sarà il centro visite guidate, è il posto giusto!

Imposta la destinazione e raggiungilo. Una volta lì, parcheggiata la tua vettura senza oltrepassare la sbarra, prosegui a piedi seguendo la carreggiata asfaltata.

Ci impiegherai circa 15 minuti per raggiungere la riserva. Più facile a farsi che a dirsi.

Navetta Belvedere (attiva solo in estate)

Se invece  non vuoi rinunciare alla comodità dei mezzi o sei in compagnia di bambini o anziani, la navetta Belvedere – di colore rosso- è la scelta azzeccata! Prenderla è semplicissimo.

Sia da Piazza San Pietro Caveoso che da Piazza Matteotti, puoi usufruire di questo comodissimo servizio che parte da Matera e arriva sulla Murgia e che, chiaramente, ritorna in città.

E’ possibile acquistare il biglietto a bordo oppure tramite la comoda app Drop Ticket

Nel momento in cui scrivo, il servizio è attivo solo in estate, pertanto chiama a questo numero per chiedere informazioni: 0835-344032

Il Parco della Murgia

Le Chiese Rupestri

Un’altra tappa che non può mancare nella tua visita a Matera sono le chiese rupestri, luoghi di culto scavate direttamente nel banco roccioso.
Nell’intero comprensorio ve ne sono censite oltre 150 (no, non è un errore di battitura) e di seguito ti elenco le 3 “più belle” visitabili nei Sassi.

San Pietro in Barisano

Ubicata nell’omonimo rione, San Pietro in Barisano è la più grandi chiesa rupestre di Matera; il primo impianto, risalente al XII – XIII secolo, la collocava al di sotto dell’attuale pavimento in un ambiente ipogeico dove ancora oggi è possibile scendere per visitarne il suo caratteristico “putridario”; si tratta di un luogo in cui – secondo l’usanza del tempo – venivano messi a scolare i corpi senza vita di sacerdoti e prelati.

Se soffri di claustrofobia, è arrivata la giusta occasione per sconfiggerla!

Santa Maria de Idris e San Giovanni in Monterrone

Nel cuore del Sasso Caveoso, maestoso per dimensioni e suggestione, si erge lo sperone roccioso naturale ribattezzato “Monterrone”; al suo interno si incastonano, come in una straordinaria opera di oreficeria, ben due chiese rupestri: Santa Maria de Idris, di cui è possibile scorgerne la facciata che avanza rispetto alla roccia e San Giovanni in Monterrone, ambiente completamente incassato nel banco roccioso nonchè finemente affrescato con pitture risalenti anche al XI secolo.

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Santa Lucia alle Malve

Ubicata in un contesto eccezzionale, a strapiombo sulla gravina di Matera, Santa Lucia alle Malve fu utilizzata da una comunità di monache benedettine come luogo di culto annesso al monastero fino al 1283, anno del trasferimento presso il rione Civita. 

La chiesa prende il nome dalla pianta spontanea che cresce abbondante nei dintorni e viene datata introno al IX secolo.

L’impitanto, a tre navate, vede quella di destra ancora adibito al culto nel giorno di Santa Lucia (13 dicembre).
Al suo interno è possibile ammirare affreschi databili tra l’XI e il XVII secolo.

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I Palombari

Uno dei motivi che oggi ci spinge a sostenere l’ininterrotta presenza umana sul territorio materno è proprio riconducibile al sistema di raccolta e conservazione delle acque che qui si perpetua “dalla notte dei tempi”.
Ecco, quindi,  che la visita ai Sassi risulta complementare a quella dei Palombari e viceversa.

I Palombari sono enormi cisterne scavate artificialmente all’interno del banco roccioso che fino al secolo scorso venivano utilizzati come riserve idriche dalla popolazione locale. E’ proprio presso questi enormi pozzi che bisogna quindi immaginarsi i materani a far la fila con i secchi in attesa di attingere l’acqua dalle “viscere della terra”.

Parliamo infatti di numeri impressionanti, specie se pensiamo al Palombaro Lungo che, con i suoi 15 metri di profondità e i suoi 50 di lunghezza, poteva contenere oltre 4 milioni di litri d’acqua; acqua di falda che, a sua volta, veniva convogliata al suo interno dalle colline circostanti a Piazza Vittorio Veneto. 
Questi “acquedotti pubblici”, non vanno allora soltanto considerati per la loro stretta indispensabilità, ma anche per la straordinaria opera ingegneristica che rappresentano.
D’atro canto, è proprio il sistema di canalizzazione e conservazione delle acque che ha spinto gli studiosi ad annoverare Matera tra i patrimoni italiani appartenenti all’umanità.

Attualmente, quelli aperti al pubblico sono due: il Palombaro Lungo nella centralissima Piazza Vittorio Veneto e il Palombaro Vecchio in Via Bruno Buozzi.
Il primo è una delle cisterne più grandi d’Europa ed è sinceramente mastodontico; il secondo, pur essendo più piccolo, conserva ancora i vari paesaggi di decantazione dell’acqua.

In entrambi si comprende davvero perchè la città di Matera sia straordinaria. 

palombaro-visita

Mi auguro che questo articolo ti sia stato utile e per essere accompagnat* personalmente da me alla scoperta della città contattami e/o scopri i miei tour!

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